Il Santo del Giorno Il Vangelo del Giorno 28 Settembre 2025 d.c. +
Il Santo del Giorno Il Vangelo del Giorno
28 Settembre 2025 d.c. +
Il Santo del Giorno Il Vangelo del Giorno
28 Settembre 2025 d.c. +
Origini e giovinezza di San Venceslao
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Nascita: intorno al 907 a Stochov, vicino a Praga, nell’allora ducato di Boemia.
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Famiglia: Figlio del duca Vratislao I e della duchessa Drahomira.
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Educazione cristiana: Fu affidato alla nonna Santa Ludmilla, che lo istruì nella fede e nelle arti del governo. Ludmilla sarà poi martirizzata per le tensioni religiose e politiche nella famiglia ducale.
Ascesa al potere
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Dopo la morte del padre (circa 921), Venceslao era ancora giovane.
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La madre Drahomira, ostile al cristianesimo, assunse la reggenza e perseguitò i cristiani.
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Intorno ai 18 anni, Venceslao assunse il potere diretto, restaurando la libertà di culto e rafforzando i rapporti con i regni cristiani vicini (Germania, Regno Franco Orientale).
Governo illuminato
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Politica interna: Promosse la giustizia, la pace tra le tribù slave e un’amministrazione equilibrata.
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Opere di fede: Costruì chiese (famosa quella dedicata a San Vito a Praga), sostenne il clero, favorì la traduzione delle Scritture e l’evangelizzazione del popolo.
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Carità: Era noto per l’attenzione ai poveri: distribuiva cibo, vestiti, riscattava prigionieri.
Martirio
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Il fratello Boleslao, temendo di perdere potere e contrariato dall’alleanza con i cristiani tedeschi, congiurò contro di lui.
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Nella notte tra il 27 e il 28 settembre 935 (alcune cronache dicono 929), Boleslao invitò Venceslao a una festa a Stará Boleslav.
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Durante la Messa del mattino o mentre andava a pregare, fu assalito e ucciso. Morì pregando e perdonando il fratello.
Culto e memoria
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Considerato martire della fede e della pace, fu venerato subito come santo: la sua tomba nella cattedrale di San Vito a Praga divenne meta di pellegrinaggi.
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Canonizzato di fatto già nel X secolo, fu proclamato patrono della Boemia e della Repubblica Ceca.
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La sua figura è simbolo dell’unità nazionale e della difesa del cristianesimo in Europa centrale.
Iconografia e patronato
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Rappresentato come giovane duca in armatura o con manto regale, spesso con la palma del martirio e la spada.
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Patrono di: Repubblica Ceca, viticoltori, birrai e di chi lavora per la pace.
Messaggio spirituale
San Venceslao mostra come fede e governo possano coesistere: il potere politico non è solo dominio, ma servizio. La sua scelta di perdonare il fratello e la dedizione ai poveri ricordano che la vera forza del cristiano è l’amore fino al sacrificio.
Il Santo del Giorno
San Venceslao (Wenceslao), duca di Boemia e martire Vatican News+2Vatican News+2
Qualche cenno biografico essenziale:
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Venceslao nacque intorno al 907 a Stochov / Praga, figlio del duca Vratislao (Boemia) e della duchessa Drahomira. Sapere Virgilio+3Famiglia Cristiana+3Vatican News+3
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Fu educato con grande rigore cristiano, in particolare da sua nonna Ludmilla, che è anch’essa venerata come santa. Famiglia Cristiana+2Vatican News+2
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Rese più salda la fede cristiana nel suo ducato, operandosi per la giustizia, per il bene dei poveri e promuovendo l’evangelizzazione del popolo. Vatican News+2Famiglia Cristiana+2
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Il suo regno fu però turbato da intrighi: il fratello Boleslao tramò contro di lui e lo assassinò nel 935 (alcune fonti dicono 929) a Stará Boleslav, in Boemia. Vatican News+4Vatican News+4Famiglia Cristiana+4
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La tradizione liturgica lo venera come martire: la sua morte è intesa come testimonianza di fedeltà al Vangelo anche di fronte alla violenza e alla congiura. Vatican News+4Vatican News+4Vatican News+4
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È patrono nazionale della Boemia / Repubblica Ceca. Famiglia Cristiana+3Vatican News+3Vatican News+3
Il Vangelo del Giorno
Secondo il sito ufficiale della liturgia, per il 28 settembre 2025 la liturgia celebra la XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C). Chiesacattolica.it+2Famiglie della Visitazione+2
Il Vangelo proclamato è tratto da Luca 16,19-31: la parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro. Qumran2+3Vatican News+3Famiglie della Visitazione+3
Estratto e sintesi del testo:
«C’era un uomo ricco, che vestiva porpora e lino finissimo e ogni giorno faceva grandi banchetti.
Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, pieno di piaghe, e avrebbe voluto saziarsi di quel che cadeva dalla tavola del ricco; ma anche i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Morì il povero, e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
Nell’oltretomba, tormentato, il ricco alzò gli occhi e vide Abramo da lontano, e Lazzaro accanto a lui.
Implorò: “Padre Abramo, abbi pietà di me: manda Lazzaro a intingere un dito in acqua e rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma.”
Abramo rispose che tra loro e il ricco era stato fissato un abisso che non poteva essere attraversato.
Il ricco chiese allora che Lazzaro fosse mandato dai suoi cinque fratelli, affinché si convertissero; Abramo ribatté che avevano Mosè e i Profeti da ascoltare.
Egli replicò: “Se qualcuno dai morti andasse a loro, si convertiranno.” Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non crederanno neanche se risorge qualcuno dai morti.” »
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