Per i primi cris*ani, la croce era il simbolo preferito e dis*n*vo della loro fede in
Cristo, così come lo è stata per San Benede:o nato a Norcia intorno al 480 e,
secondo la leggenda, morto a Montecassino il 21 marzo del 547 in piedi dopo aver
ricevuto la Comunione, con le braccia volte al cielo mentre benediceva e
incoraggiava i discepoli che lo sostenevano. Dagli scriJ di San Gregorio Magno
(540-604), sappiamo che San Benede:o aveva una profonda fede nella croce e che
operò miracoli con il segno della croce, tra cui alcuni di resurrezione. Questa fede e
la devozione speciale verso la croce furono trasmesse alle successive generazioni di
BenedeJni che ne celebrano la ricorrenza il 21 di marzo.
Il nuovo calendario del 1969 ne celebra ufficialmente la festa l’11 luglio, tradizionale
data del suo patrocinio, giorno in cui Papa Paolo VI lo proclamò patrono d’Europa
durante la consacrazione della Basilica di Montecassino (24 o:obre 1969). La chiesa
ortodossa celebra la sua ricorrenza il 14 marzo.
La devozione alla croce di Cristo ha dato origine alla diffusione di medaglie
raffiguran* San Benede:o con una croce tenuta in alto, nella mano destra, e la sua
regola per i monasteri nell’altra mano. Pertanto, la croce è sempre stata
stre:amente associata alla Medaglia di San Benede:o, che è spesso indicata come la
Medaglia-Croce di San Benede:o.
La Medaglia di San Benede.o è un “Sacramentale” della Chiesa ca:olica al quale
viene da sempre riconosciuto un grande potere di esorcismo e di liberazione dalle
influenze diaboliche. Ma non solo: sono innumerevoli le tes*monianze di guarigioni
e miracoli che si sono o:enu* nei Secoli a seguito dell’uso – fa:o con fede – di
questa medaglia.
Come dicevamo, questa Medaglia è un Sacramentale, ma vediamo nello specifico
cosa ciò significhi. Al Canone 1166 del Codice di Diri:o Canonico leggiamo: “I
Sacramentali sono segni sacri con cui, per una qualche imitazione dei sacramen6,
vengono significa6 e o9enu6 per l’impetrazione della Chiesa, effe= sopra9u9o
spirituali”.
Questa definizione di Sacramentali – tra i quali, tanto per fare un esempio,
annoveriamo anche l’acqua e l’olio benedeJ – ci fa capire che gli stessi non sono dei
semplici simboli della fede: essi hanno un qualcosa in più. I Sacramentali, infaJ, in
forza della speciale benedizione che ricevono dal sacerdote, acquistano un concreto
“effe:o spirituale” grazie all’impetrazione della Chiesa. Il loro “potere” che, lo
ribadiamo, è sopra:u:o spirituale, non dipende pertanto dall’ogge:o in sé, ma
dall’impetrazione della Chiesa e, ovviamente, dalla fede di chi ne fa uso. Avvalersi
dei Sacramentali con fede viva, quindi, non può che aumentarne l’efficacia.
Guarigioni, protezione contro le azioni del demonio, morte santa… sono molte le
tes*monianze di grazie ricevute riconducibili all’uso – fa:o con fede – di questa
medaglia; ma bisogna anche stare a:en* a non confonderla con un talismano. La
Medaglia di San Benede.o non ha poteri magici: il vero miracolo è compiuto dalla
grazia di Dio che, per mezzo della Chiesa, concede ai fedeli che la u*lizzano con
spirito di devozione e fede, benefici sia spirituali che fisici e materiali.
Non sappiamo quando sia stata coniata la prima medaglia di San Benede:o.
Si sa che è molto an*ca e che la sua popolarità riporta all’XI secolo, periodo in cui
avvenne la guarigione miracolosa di un giovano:o, un certo Bruno, che si fece poi
monaco benedeJno e divine più tardi il Papa Leone IX.
A un certo punto della storia una serie di le:ere maiuscole è stata collocata a:orno
alla grande figura della croce sul lato posteriore della medaglia. Per molto tempo il
significato di queste le:ere restò sconosciuto, ma nel 1647, presso l’Abbazia di
Me:en, in Baviera, fu rinvenuto un manoscri:o risalente al 1415, che forniva una
spiegazione delle le:ere. Sono le le:ere iniziali di una preghiera la*na di esorcismo
contro Satana, con cui si chiede la presenza di San Benede:o affinché si possa essere
rafforza* nell’ora della morte, come verrà spiegato di seguito.
I prodigiosi effeJ che si o:ennero grazie alla medaglia raffigurante la croce,
suscitarono le polemiche dei razionalis* del tempo. A dirimere tuJ i dubbi, però,
intervenne Papa Benede:o XIV, con il “Breve” del 12 marzo 1742 “Coeles/bus
Ecclesiae Thesauris”, con il quale il sommo pontefice incoraggiò la fede dei devo*
spazzando via tuJ i dubbi e le incertezze. Fu sempre lo stesso Papa Benede:o XIV a
fissare il disegno di questa medaglia, molto simile a quella odierna.
La medaglia giubilare di Montecassino
Le cara:eris*che di cui sopra sono state infine incorporate in una nuova medaglia
coniata nel 1880 so:o la supervisione dei monaci di Montecassino, in Italia, in
occasione del 1400° anniversario della nascita di San Benede:o. Il disegno di questa
medaglia è stato fa:o a St. Mar*n’s Archabbey, Beuron, Germania, su richiesta del
priore di Montecassino, Rev.mo Boniface Krug OSB (1838-1909). Il priore Bonifacio
era originariamente un monaco di St. Vincent Archabbey, a Latrobe, in Pennsylvania,
fino a quando non fu scelto per diventare priore e, più tardi, arciabate di
Montecassino. Da quel momento, la medaglia giubilare del 1880 è diventata la
medaglia più popolare, in tu:o il mondo cris*ano, di qualsiasi altra medaglia mai
realizzata per onorare San Benede:o.
Descrizione della medaglia del Giubileo
Poiché la Medaglia del Giubileo del 1880 ha tu:e le cara:eris*che importan*
associate alla Medaglia di San Benede:o, la seguente descrizione di questa medaglia
può servire a chiarire la natura e l’intento di ogni medaglia di San Benede:o,
indipendentemente dalla forma o dal disegno.
Sulla faccia della medaglia c’è l’immagine di San Benede:o.
Nella mano destra *ene la croce, il simbolo cris*ano della
salvezza. In talune medaglie non c’è la croce, ma le dita
della mano destra sono posizionate a comporre il segno
della croce. La croce ci ricorda la zelante opera dei monaci
e delle monache benedeJne di evangelizzazione e
civilizzazione dell’Inghilterra e dell’Europa, specialmente
dal VI al IX-X secolo.
Nella mano sinistra di San Benede:o c’è la sua Regola per i
Monasteri che potrebbe essere riassunta nelle parole del
Prologo che ci esorta a “camminare nelle vie di Dio, con il
Vangelo come guida”. Copia integrale della “Regola” è
disponibile qui: h:ps://bit.ly/3jwTApY
Sul piedistallo alla destra di San Benede:o vi è la coppa
colma di veleno rappresentato dal serpente, con la quale
avevano tentato di sopprimerlo una prima volta. La coppa è
andata in frantumi quando egli ha fa:o il segno della croce,
come se contro di essa fosse stata scagliata una pietra. Sul
piedistallo a sinistra c’è un corvo che sta per portare via una
pagno:a di pane avvelenato rendendo vai così il secondo
tenta*vo di avvelenare San Benede:o.
Sopra la coppa e il corvo ci sono le parole la*ne: Crux S.
Patris Benedic@ (La Croce del nostro Santo Padre
Benede:o).
Ai piedi di Benede:o leggiamo: ex SM Casino
MDCCCLXXX (dal santo Monte Cassino, 1880). Questa è
la medaglia coniata per commemorare il 1400°
anniversario della nascita di San Benede:o.
Sul margine della medaglia, che circonda la figura di
Benede:o, ci sono le parole la*ne: Eius in obitu nostro
praesen/a muniamur! (Possiamo essere rafforza* dalla
sua presenza nell’ora della morte!). I benedeJni hanno
sempre considerato San Benede:o uno speciale patrono
per una morte serena. Egli stesso morì nella cappella di
Montecassino mentre era in piedi, con le braccia alzate in
cielo, sostenuto dai fratelli del monastero, poco dopo aver
ricevuto la Santa Comunione.
Sul retro della medaglia, la croce è dominante e
rappresenta un simbolo essenziale di questa medaglia,
definito “Medaglia-Crocifisso di San Benede:o”. Sui
bracci della croce ci sono le le:ere iniziali di una
preghiera la*na: Crux sacra sit mihi lux! Nunquam draco
sit mihi dux! (Che la Santa Croce sia la mia luce! Che il
drago (demonio) non sia mai la mia guida!).
Nei quadran* delimita* dai qua:ro bracci della croce,
sono incise le le:ere C S P B acronimo, da leggere in
senso orario, di: Crux Sanc/ Patris Benedic/ (La Croce
del Santo Padre Benede:o).
Sul retro della medaglia, in alto al centro sopra la croce
c’è la parola Pax (pace), che è un mo:o benedeJno da
secoli.
Intorno al margine del retro della medaglia, le le:ere
V.R.S.N.S.M.V. – S.M.Q.L.I.V.B. sono le le:ere iniziali,
come de:o prima, di una preghiera la*na di esorcismo
contro Satana: Vade Retro Satana! Nunquam Suade Mihi
Vana! Sunt Mala Quae Libas. Ipse Velena Bibas! (Vade
retro Satana! Non mi persuaderai con le tue vanità!
Quello che mi offri è malvagio. Bevi tu stesso il tuo
veleno!)
Impiego della medaglia
Non esiste un modo speciale per portare o indossare la medaglia di San Benede:o.
Può essere indossata con una catena al collo, a:accata al rosario, tenuta in tasca o
nella borsa, messa in una macchina o in casa. Alcuni fedeli spesso me:ono la
medaglia nelle fondamenta di case e edifici, sui muri di fienili e capannoni, o nella
propria sede di aJvità. Lo scopo di usare la medaglia in uno dei modi sopra elenca*
è di invocare la benedizione e la protezione di Dio su di noi, ovunque siamo, e sulle
nostre case e proprietà, specialmente a:raverso l’intercessione di San Benede:o.
Con l’uso cosciente e devoto della medaglia, essa diventa, per così dire, una costante
preghiera silenziosa e ci ricorda la nostra dignità di seguaci di Cristo.
La medaglia è una preghiera di esorcismo contro Satana, una preghiera per la forza
nel tempo della tentazione, una preghiera per la pace tra noi e tra le nazioni del
mondo, una preghiera che la Croce di Cristo sia la nostra luce e guida, una preghiera
di fermo rifiuto di tu:o ciò che è male, una preghiera affinché possiamo, con
coraggio cris*ano “camminare nelle vie di Dio, con il Vangelo come nostra guida”,
come ci esorta San Benede:o.
Avremo un’esperienza spirituale proficua se dedichiamo tempo per studiare la serie
di iscrizioni e rappresentazioni trovate sui due la* della medaglia. Possiamo rifle:ere
più e più volte su quello che vi troviamo perché por* la vera pace della mente e del
cuore nelle nostre vite, mentre loJamo per superare le debolezze della nostra
natura umana, e per renderci conto che la nostra condizione umana non è perfe:a,
ma che con l’aiuto di Dio e l’intercessione dei san* può migliorare.
La Medaglia di San Benede:o può servire come costante richiamo al bisogno di
prendere la nostra croce ogni giorno e “seguire il vero Re, Cristo nostro Signore”, e
quindi imparare “a condividere il suo regno celeste”, come San Benede:o ci esorta a
fare nel Prologo della sua Regola.
Con un decreto della Sacra Congregazione dei Ri* (6 marzo 1959), si può impar*re la
Benedizione di San Mauro agli ammala* con una Medaglia di San Benede:o invece
che con una reliquia della vera Croce, poiché quest’ul*ma è difficile da o:enere.
Con un rescri:o della Sacra Congregazione dei Religiosi (4 maggio 1965) gli Obla* di
San Benede:o possono indossare la Medaglia di San Benede:o invece del piccolo
scapolare di stoffa nera precedentemente indossato.
Benedizione della Medaglia di San Benede.o
Le medaglie di San Benede:o, in quanto Sacramentali, possono essere Benede:e
legiJmamente da qualsiasi sacerdote o diacono – non necessariamente un
benedeJno (Istr., 26 se:embre 1964, Canone 1168).
Il Padre Priore benedeJno però, non si limita solo alla semplice benedizione della
medaglia, ma in virtù del potere/dovere conferitogli/impostogli dal suo Ufficio, recita
una vera e propria formula la*na esorcizzante che conferisce alla medaglia le
taumaturgiche proprietà dei Sacramentali a essa a:ribuite.
La medaglia in tuo possesso è stata benede9a dal Padre Priore dell’Abbazia di
Novalesa (TO) risalente al 726 D.C. www.abbazianovalesa.org. clicca qui per il Video
La formula trado:a in modo esemplifica*vo e non completo, recita all’incirca:
Il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ha faJo il cielo e la terra.
Nel nome di Dio Padre + onnipotente, che ha faJo il cielo e la terra, i mari e tuJo
ciò che è in essi, esorcizzo queste medaglie contro il potere e gli aJacchi del
malvagio. Possano tuP coloro che usano devotamente queste medaglie essere
benedeP con la salute dell’anima e del corpo. Nel nome del Padre Onnipotente +,
del Figlio Gesù Cristo nostro Signore, e dello Spirito Santo + il Paraclito, e
nell’amore dello stesso Signore Gesù Cristo che verrà l’ul/mo giorno per giudicare i
vivi e i mor/, e il mondo dal fuoco.
Amen.
Preghiamo.
Dio Onnipotente, fonte sconfinata di tuJe le cose buone, umilmente chiediamo
che, tramite l’intercessione di San BenedeJo, riversi le tue benedizioni + su queste
medaglie. Possano coloro che le usano impegnarsi devotamente e seriamente per
compiere opere buone, essere benedeP da te con la salute dell’anima e del corpo,
la grazia di una vita santa e la remissione delle pene temporali dovute al peccato.
Possano essi anche con l’aiuto del tuo amore misericordioso, resistere alla
tentazione del malvagio e sforzarsi di esercitare la vera carità e gius/zia verso
tuP, in modo che un giorno possano apparire senza peccato e san/ ai tuoi occhi.
Questo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Amen.
Il chierico poi spruzza le medaglie con l’acqua santa.
Permissu superiorum. Nihil obstat e Imprimatur, 24 aprile 1980.
Indulgenza annessa al Crocifisso-Medaglia di San BenedeJo
Fra i diversi mezzi usa* dalla Chiesa in aiuto dei moribondi, oltre alla Medaglia-Crocifisso
c’è il Crocifisso- Medaglia o “Crocifisso della Buona Morte” a entrambi i Pontefici hanno
annesso l’indulgenza plenaria in punto di morte.
Questo crocifisso è pure u*lissimo durante la vita, specialmente durante le malaJe, perchè
esso ci insegna a unire le nostre sofferenze a quelle di Gesù e a offrirle generosamente con
Lui a Dio.
L’indulgenza dei crocifissi, essendo annessa, some abbiamo de:o, a Cristo, che è stato
inchiodato in croce, non si perde anche se la scultura del Cristo è deteriorata. Si può
dunque cambiare il crocifisso, senza perdere l’indulgenza e questo crocifisso può essere di
qualsiasi metallo, anche meno fragile. Il Cristo al contrario deve essere di una materia
solida, esclusi il piombo, lo stagno, il vetro perchè sono materie che non hanno resistenza.
Il Canone 1471 del Catechismo della Chiesa ca:olica ci chiarisce cosa sia un’indulgenza:
L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i pecca*, già rimessi
quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate
condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione,
autorita*vamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei san*.
Nel “L’Araldo del Divino Amore” - T. II, cap. IX si
narra di come San Benede:o apparve un giorno
a Santa Gertrude, dicendo:
“Chiunque mi ricorderà la dignità per cui il
Signore ha voluto onorarmi e bea6ficarmi,
concedendomi di fare una morte così gloriosa, io
l’assisterò fedelmente in punto di morte e mi
opporrò a tu= gli a9acchi del nemico in
quest’ora decisiva. L’anima sarà prote9a dalla
mia presenza, essa resterà tranquilla, malgrado
tu9e le insidie del nemico, e, felice, si slancerà
verso le gioie eterne”.
L’indulgenza è parziale o plenaria secondo che liberi in parte o in tu:o dalla pena
temporale dovuta per i pecca*. Le indulgenze possono essere applicate ai vivi o ai defun*.
“Ogni fedele - ci dice Pio X - che bacerà uno di ques6 Crocifissi così benede9o (anche
se non gli appar6ene) o che lo toccherà in qualche modo, potrà guadagnare
l’indulgenza plenaria, a condizione che si sia confessato e abbia ricevuto la Santa
Comunione o, se non lo potesse fare, avendo almeno la contrizione dei suoi pecca6;
che egli invochi con tu9o il cuore (se non lo potesse fare con la bocca) il San6ssimo
Nome di Gesù, e acce= con rassegnazione la morte dalle mani di Dio, a penitenza dei
suoi pecca6” (Dichiarazione del S. Ufficio, 2 Giugno 1914).
Dal “MANUALE DELLE INDULGENZE” (4a Ed.– O:. 1999) alcune norme per il corre:o
uso degli “OggeJ di Pietà” al fine di poter lucrare le indulgenze plenarie e parziali:
• Norme sulle Indulgenze – N°15. Il fedele può lucrare un’indulgenza se
devotamente usa uno dei seguen* oggeJ di pietà convenientemente
benede:o: crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia.
• Concessioni – N°12. In punto di morte: Il sacerdote che amministra i
sacramen* al fedele in pericolo di morte non trascuri di impar*rgli la
benedizione apostolica con annessa l’indulgenza plenaria. Se non può essere
presente un sacerdote, la Santa Madre Chiesa concede ugualmente al fedele
l’indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e
abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera; in questo caso
la Chiesa supplisce le tre solite condizioni richieste per l’acquisto
dell’indulgenza plenaria. Per l’acquisto di tale indulgenza è raccomandabile
l’uso del crocifisso o della croce.
• Concessioni – N°14. Uso oggeJ di pietà: Si concede l’indulgenza plenaria al
fedele che nella solennità dei San* Apostoli Pietro e Paolo, devotamente usa
un ogge:o di pietà definito dalla norma N°15 (crocifisso o croce, corona,
scapolare, medaglia) benede:o dal Sommo Pontefice o da un Vescovo,
aggiungendo, però, la professione di fede con qualsiasi legiJma formula. Si
concede l’indulgenza parziale al fedele che piamente usa tale ogge:o di pietà
(crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia) benede:o da un sacerdote o
diacono.
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